Agli inizi degli anni ’80, la Scuola di Architettura di Auckland già conosciuta come “Drawing School” che operava ai margini più periferici del dibattito, affrontava la svolta teorica nell’ambito dei suoi insegnamenti. Una delle teorie più influenti sulle possibilità di decostruzione del discorso architettonico, navigò con grande successo tra i due emisferi poco dopo che Mark Wigley lasciò la scuola alla fine del suo dottorato incentrato su questo tema. Ciò che resta inosservato, tuttavia, è il rapporto di complicità tra l’affermazione di quel pensiero teorico e la consolidata tradizione della scuola nel campo della rappresentazione. A partire da una composizione assonometrica prodotta in quegli anni, il contributo esamina la tensione tra il disegno come spazio mentale e spazio materiale, rivelando le possibilità inaspettate di insinuare una vera e propria contro-argomentazione rispetto allo stesso apparto teorico da cui quella composizione sembrava discendere.
Benzer Makaleler | Yazar | # |
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